La storia

IL PALAZZO, LA SUA STORIA

Parlando di storia…

Il piano terra e una parte dell’ala nord del palazzo vennero ereditate da mia madre Laura, da mio fratello Alessandro e da me alla morte di nostro nonno Imerio Martinelli nel 1997.
Nell’anno 2000 acquisimmo la parte restante e… finalmente il palazzo era di nuovo interamente nelle nostre mani!
Ma ho dovuto constatare che i lavori eseguiti sul primo piano, avevano causato la distruzione degli splendidi pavimenti in piastrelle di cotto Lombardo risalenti al Settecento.
La restante parte del palazzo era in uno stato di totale abbandono dal 1963, dunque era necessario un massiccio intervento di restauro e consolidamento strutturale.
Nell’anno 2002 ho conseguito la laurea triennale in architettura al politecnico di Milano e la mia tesi dal titolo “organizzazione del restauro conservativo” aveva per soggetto proprio il restauro di questo edificio.

Nel 2003 è iniziato il restauro e molti segreti vennero portati alla luce e ci permisero di scoprire che, come spesso accade nei centri storici italiani, l’attuale struttura è il frutto di  una lenta evoluzione nel corso dei secoli.
Inizialmente si credeva che il progetto dell’intero edificio risalisse al 1700, ma l’area che oggi ospita la nostra cantina dei vini, è stata identificata come la parte più antica, risalente all’epoca medioevale. In origine era un piccolo edificio a pianta trapezoidale, su due livelli, con strutture interne in legno, delle quali oggi rimane traccia solo nelle fotografie scattate durante il restauro. Questa parte venne, molto probabilmente, incendiata e distrutta per mano di Federico Barbarossa nel 1169, durante la battaglia che portò alla devastazione dell’Isola Comacina. La rievocazione di tale fatto cade il 24 giugno di ogni anno, con uno spettacolo pirotecnico che attira migliaia di visitatori.

Sulle rovine di questo edificio, venne edificata in seguito una torre di avvistamento alta 16 metri, che consentiva la segnalazione dell’arrivo dei nemici. Un tempo queste postazioni di sorveglianza erano sparse lungo il tutto il lago e oggi sono ancora visibili solo in alcune località, come la vicina Torre di Rozzo o la Torre del Soccorso sulla sponda opposta del Lario.

Come facevano un tempo i guardiani della torre, ora, anche tu, potrai apprezzare la vista mozzafiato del lago soggiornando nella Junior Suite chiamata “La vista” o nell’appartamento all’ultimo piano chiamato, appunto, “La torre”.
Avrai un assaggio della storia di questo edificio fin dal momento del check-in, ti accoglieremo in una meravigliosa sala, adornata da uno degli splendidi camini presenti nell’edificio che per foggia, colori, materiali, e dimensioni ricorda alcuni dei camini presenti alla reggia di Versailles, a Parigi, e sovrastato da una volta ornata da costoloni e contornato da modanature che anticamente contenevano un affresco ormai perduto di cui sono state trovate solo delle tracce.


La colazione sarà servita nella sala Giunone, solo alzando gli occhi verso il soffitto capirai l’origine del nome della sala e godrai dell’incredibile scoperta che feci durante il restauro di
quest’area, sotto molti strati di vernice e di fumo che si depositò negli anni, apparve un affresco raffigurante una scena della mitologia greca e romana: Giunone e la nuvola, che
rappresenta la nascita del Centauro.
Questa per me è stata, in assoluto, la sorpresa più affascinante avuta durante i lavori. Se lo desideri sarò felice di svelarti e raccontarti tutti i segreti e il fascino di questo meraviglioso luogo in una visita con me!